mercoledì 26 gennaio 2011

L'EPOPEA DELLA PROSOPOPEA

Ero piccolino, con i calzoni corti…..
Insomma, magari tanto piccolo no, ed avevo già i calzoni lunghi…….

Ricordo però perfettamente la TV in bianco e nero.
Un cassettone in legno con le manopole da girare che facevano CLACK CLAK per cercare uno dei pochissimi canali che trasmettevano.
Ci si doveva alzare dal divano, per accenderlo e sintonizzarsi, e il babbo, da buon “democratico”, ci mandava sempre me!

Ogni tanto, se non sbaglio il sabato, c’era una specie di tribuna politica.
Ci partecipavano i politici.
Gli altri giorni probabilmente erano a svolgere il lavoro per il quale erano pagati ed erano stati scelti per farlo tra milioni di cittadini.

Sempre se non ricordo male si affrontavano due “rivali” alla quale era contrapposto il moderatore, che doveva probabilmente anche corrispondere al conduttore.

Non ricordo che gridassero.
Non ricordo che si parlassero addosso.
Non ricordo si sovrapponessero.
Non ricordo che dovesse intervenire eccessivamente il moderatore.
Non ricordo neppure il pubblico attorno.
Lo ammetto, non ricordo, in fondo son passato vari decenni.
Potrei andare a controllare su internet, ma preferisco affidarmi, con beneficio di inventario, ai ricordi.

Una cosa ricordo bene, in tutti i casi:
“si davano del lei, si rispettavano, chiedevano se potevano intervenire”

La sensazione che mi davano codesti politici era di gente umile, ma decisa, semplice, ma preparata, che si presentava davanti al pubblico, quindi agli italiani, di conseguenza ai probabile e sperati elettori, con il cappello in mano, a cercar di spiegare la loro posizione in contrapposizione a quella dell’antagonista.

“con il cappello in mano!”

Sono grande, quasi vecchio, pardon, anziano.
Insomma, vissuto, ma non troppo.
Ricordo, anzi, vedo, la TV a colori.
Il telecomando, consumato anche se nuovo, causa eccessivo numero di canali, troppi, a mio modesto parere, ci solleva dallo sforzo di alzarci per cambiar canale.
Ho i miei dubbi che questo sia un vantaggio….

Oggi non si affrontano dei rivali politici, ma dei “combattenti” di opposti schieramenti.
Hanno il pubblico, o meglio truppe d’assalto, dietro le spalle, pronti a fischiare l’avversario od applaudire il comandante.

Il conduttore è marginale, quasi sempre un accessorio, inutile.

Sbraitano, gridano, si insultano, si parlano addosso, arrivano quasi alla rissa, si sputtanano a vicenda, con la bava alla bocca e la pressione al limite, rossi in faccia e neri nel cuore!
Si danno tutti del tu, come in una grande famiglia di figli di…. sorvoliamo.

E non gliene frega niente se il telespettatore non riesce e non può capire, loro devono continuare il match perché per loro vince chi grida più forte e parla per ultimo mentre scorrono i titoli di coda.

Rispetto: zero
Serietà: zero
Domande: zero
Risposte: zero

Che fine ha fatto il cappello in mano?

Sono in video dalla mattina alla sera per tutto l’anno.
Ma sta gente non svolge il lavoro per cui li paghiamo profumatamente?

Le poche volte che interviene al microfono il pubblico, “loro”, gli “eletti”, gli si rivoltano contro dandogli del tu come se fossero carissimi amici ed apostrofandoli con aggettivi irripetibili dall’alto della loro posizione.

Non mi risulta che un dipendente possa dare del tu al proprio datore di lavoro, salvo approvazione dello stesso.
Non mi risulta che un dipendente possa gridare contro il proprio datore di lavoro come vuole e quando vuole.
Non mi risulta neppure che un dipendente possa andare dove vuole, quando vuole, invece che stare in "fabbrica"!

Concludendo:

i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” darci del lei.
i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” rispettarci.
i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” lavorare.

Quindi:

voglio che i parlamentari che sguazzano dalla mattina alla sera in tv portino al datore di lavoro, cioè noi, la giustificazione della sua mancata presenza sul posto di lavoro, altrimenti licenziamento in tronco.

se questo non produce per quanto viene pagato, perché sempre in giro per i cazzi suoi, licenziamento in tronco.

se lo stesso viene “giustificato” sul posto di lavoro da un “collega” invece è in tv, licenziamento in tronco, denuncia alla magistratura per truffa, e processo per direttissima.

Insomma:

perché io devo timbrare il cartellino, saltare il pasto, sudare come un maiale, rischiare di farmi male per quattro soldi,
e loro, invece, truccati come puttane sul marciapiede, si fanno i cazzi loro, starnazzano in tv cazzate inverosimili, guadagnano in un mese quanto me in un anno, mangiano a spese mie in ristoranti a cinque stelle ed il massimo che rischiano è che non vengano richiamati la prossima puntata?

Cominciano a girarmi le palle in modo troppo veloce.

Ho la sensazione che se incontro un politico io possa anche menarlo senza permesso.
Che sia di destra, centro o sinistra!
Quando meno, mica chiedo la tessera, eccheccazzo!

mercoledì 12 gennaio 2011

Domenica? Risparmio!

Domenica 9 gennaio 2011

Oggi dovrebbe essere festa, ma non c’è verso!
Il primo occhio mi si apre alle 07.15.
Vedo attraverso le persiane un briciolo di luce, a dimostrare che forse la giornata volge al bello.
L’occhio si richiude. Ma dopo pochi minuti si apre l’altro…..
Sono le 07.20, ed allora, da buona coppia di bastardi, gli occhi si mettono d’accordo e si spalancano entrambi.
Fine del sonno……

Mi alzo ed arranco fino al bagno, dopo aver litigato con il cane che non voleva farmi passare, e svolgo le solite e ripetitive faccende.

Esco e mi ritrovo il gatto che stirandosi svogliatamente mi avvisa con un grugnito che, visto che “ormai” sono in piedi, sarebbe gentile da parte mia dargli un poco di croccantini….

Accento la tv e metto su qualche tg, per ascoltare le cazzate quotidiane.

Nel frattempo, e sono appena passate le 8, mia moglie stranamente esce dalla camera con gli occhi socchiusi, seguita dal cane che ormai ha capito che la giornata è iniziata, entra nel bagno e chiude la porta.

Mah!
Già alzata?

Mentre faccio colazione si alzano anche le figlie……

Ma che cosa succede, oggi?
Di solito le vedo solo dopo le dieci, se non le undici, la domenica….

Svelato l’arcano quando la mia “dolce” metà (ma anche tre quarti) riesce a sfornare dalla bocca impastata le prime parole:

“sbrigatevi che dobbiamo andare!”

“andare dove?”

“ti sei scordato che oggi andiamo al centro commerciale per comperare la giacca a tua figlia, che qui costa un casino?”

“hai ragione, mi son scordato che “voi” andrete!”

Fine della discussione, loro vanno, io manco legato!
Non ci penso minimamente a perder la giornata in giro tra gli scaffali.
Questo mi ricorda l’ultima volta che uscirono per conto loro e combinarono un casino dal mobiliere, e comincio a preoccuparmi.

( http://pomo1965.blogspot.com/2010/04/il-mobile-immobile.html )

Poi penso: avranno imparato la lezione, spero!

Ok. Ognuno per conto suo.
Loro mangeranno qualcosa “in loco”, io mi arrangerò come la solito.

Esco, a piedi, e mi avvio verso il centro.
La mattinata da soleggiata sembra portarsi verso il brutto.
Avrò fatto bene ad uscir a piedi se poi piove?
Bèh, tanto se uscivo in moto cambiava poco, l’auto l’ha mia moglie…
Compro giornale, sigarette pane e torno a casa.

Accendo il pc e cazzeggio un poco su face book, sparo due cazzate da grillo, poi mi preparo il pranzo.

Dopo pranzo esco, in moto, anche se il tempo sembra peggiorare, e mi avvio al bar, covo di pidiellini, e pazienza, ma automaticamente anche di milanisti, e questo mi preoccupa un poco, perché oggi si gioca milan-udinese, ed io sono l’unico tifoso dell’udinese in tutto il paesello (anche se del calcio non me ne frega una cippa, tra tutte le squadre preferisco quella della città friulana, anche perché io son friulano)

Comunque faccio due chiacchere con qualche amico nel dehor, il tempo passa tra una birra e l’altra, e tutta ad un tratto sento una valanga di imprecazioni che arrivano dall’interno del locale:
l’udinese ha osato colpire la squadra di governo rifilandogli un gol, come se non bastasse anche regolare….

Me ne vado alla chetichella, tra l’altro dimenticandomi di pagare….
(pagherò lunedì, magari tramite bonifico bancario, visto che il milan si è preso quattro pere in casa anche se ha poi pareggiato rischiando comunque di perdere, quindi è meglio evitare scontri con il capo branco milanista, che è pure il padrone del bar…)

Tornato a casa faccio passare la giornata consumando le pile del telecomando perché in tv non c’è nulla di interessante e continuo a cambiar canale.
Mi rompo le palle, metto nel dvd un cd di Govi, e mi riguardo una commedia, perlomeno mi faccio due risate.

Intanto il tempo è peggiorato, si fa buio, e della famiglia nessuna notizia.
Sapendo che mia moglie di notte ci vede come Ray Charles dentro un sacco, la chiamo per sapere come và e dovè!
Meno male, sono da mia madre, a “solo” 15 km da casa, quindi ci sono buone possibilità che riporti la peugeottina a casa senza danni.

Preparo la cena e durante la noiosa operazione la famiglia rientra all’ovile.
“Stanche” per la giornata, mi raccontano l’avventura fuori provincia.
Concludendo:
la giacca non l’hanno trovata, però, visto che erano lì, hanno comperato qualche cosa giusto per giustificare il viaggio.
Tra gasolio ed autostrada quasi quaranta euro, per il mangiare altri trenta, e fanno “settanta”.
Però hanno comperato per “sessanta” euro.
Totale: “centotrenta euro”!

“GENIALE”!

Mi consola il fatto che domani è lunedì, e finalmente la truppa torna a scuola, dopo un lunghissimo periodo di "ferie" a casa.

PS: martedì sono andate in paese a comperare la giacca “che qui costa un casino”.

“GENIALISSIMO”!

Certo che con i tempi attuali, bisogna inventarsi di tutto, per “risparmiare”!