venerdì 26 agosto 2011

l'estate sta finendo

Dopo un ingiustificato periodo di assenza, o latitanza, mi ripresento ai tre o quattro gentili d’animo che hanno la pazienza e costanza di seguir le mie avventure in codesto mondo in via di autodistruzione.

L’estate volge al termine, ed insieme al caldo si porta via i turisti, sempre meno, e le rogne, sempre di più.

Inutile insistere sul fatto che siccome abbiamo un governo che ci ha salvato dal crollo delle borse e dalla crisi mondiale, per qualcuno solo psicologica, soldi non se ne sono, almeno tra il ceto medio tendente al basso.

Io che c’era la crisi mica dovevo scoprirlo dai TG, anche perché non ne hanno parlato, e neppure dai giornali, anche perché non ne hanno scritto.
Me ne sono accorto dai parcheggi.

Quando da fine giugno a fine agosto non trovi parcheggio solo dal venerdì al lunedì mattina, ciò vuol semplicemente dire che il turismo è quello “toccata e fuga”!

Toccata e fuga giustificata dal fatto che le famiglie che anche solo qualche lustro fa venivano per quindici giorni di fila, ora hanno i soldi solo per una veloce puntatina in quel del mare, e niente più.

Che non è che poi risparmino più di tanto, tra andata e ritorno, carburante, autostrada, caldo in colonna al casello, multa per parcheggio in divieto di sosta, pizza in tre e gelato in quattro, salasso per ombrellone e sdraio, panino veloce con prosciutto cotto dal sole e coca cola sgasata dal sale, se invece che venire otto volte in due mesi stessero una settimana filata più o meno siamo lì!
Ma li capisco, codesti pendolari del mare.

Stare tutto l’anno in fabbrica od in ufficio in città, entrando al lavoro col buio ed uscendo che il buio è già tornato, giustifica le sfacchinate settimanali per un veloce bagno ristoratore nel mar ligure.

Però potrebbero lasciare a casa, oltre che il lavoro, anche la frustrazione che questo comporta.

Invece se la portano dietro, e la riversano con cattiveria contro coloro che li ospitano per queste scappatelle.

Qualche innocente esempio:

mi continuano a parcheggiare davanti al cancello di casa, praticamente sequestrandomi, perché se dovessi uscire con l’auto, o chiamo il carro attrezzi, oppure uso un poco di C4 e gli faccio saltare l’auto,

ti chiedono spaesati “scusi dov’è il mare”, tu glielo indichi, e loro di rimando “ma ne è sicuro?”, al che se li mandi verso la collina sei giustificato,

ti chiedono dov’è la fermata del pullman, a che ora passa, quanto costa il biglietto, se i bimbi sotto il metro pagano, se quelli dai dodici anni in giù sono gratis, come se tu che vivi in questa cittadina prendessi il pullman dalla mattina alla sera con bimbetto al traino per andare a fare a spesa o comperare le sigarette, e si irritano quando non sai se il pargoletto paga o no, ed allora ti viene voglia di rubare uno schiaccia sassi e stirarli per bene,

ti chiedono se c’è qualche sagra di paese nelle vicinanze, tu glielo dici, e poi cominciano a lamentarsi che se spostano l’auto non ritrovano il parcheggio, che se vanno col pullman poi al ritorno non ce ne sono perche da mezzanotte non ne girano più, e che poi tra code alla cassa, ricerca del posto a sedere, tavoli sporchi e gente sudata è meglio se vanno in pizzeria, ed allora cosa mi trifoli i coglioni per mezz’ora se tanto poi non ci vai?

quelli che scendono dal treno con trolley e zaini, vanno dal taxista, gli chiedono il costo della corsa, cominciano a fare i calcoli di quanto spendono se dividono in sei o sette, poi si rendono conto che i taxista ha un’auto e non un pulmino, allora fanno finta di niente e spariscono come i soldi delle tasse,

altri che “e siccome che io sono ganzo” pensano che al semaforo la doppia fila non sia per svoltare a sinistra ma per sorpassare la panda con la cayenne, e poi piangono come vitelli quando il vigile gli presenta un conto da far cadere le palle a rocco Siffredi, piagnucolando “ma noi a Milano facciamo sempre così”, ed il vigile gli fa presente che Milano è in un’altra regione, ed a lui tra l’altro le cayenne gli stanno sulle palle,

per finire con le coppie false vip.

Sono le mie preferite……

Son quelle che arrivano con il macchinone, parcheggiano dove gli capita, incuranti ed indifferenti del disagio o pericolo che il loro parcheggio può causare, il “maschio” scende dal macchinone da una parte, la “femmina” scende dall’altra, sculettando come se il sedere fosse vero e non rifatto, lui si gira dopo qualche metro e con fare da macho preme il pulsante del telecomando per sentire il “bip” del macchinone che chiude le portiere,

poi mano nella mano con un sorriso a 132 denti ed occhiali scuri anche se sono le 11 di sera, vanno verso il centro, ogni tanto sbattendo contro qualche albero che ovviamente non vedono.

Che bella coppia……

Ancor più bella quando alle 2 di mattina tornano, ed il sorriso a 132 si spegne, gli occhiali mestamente scivolano in una tasca, perche la macchinona è sparita.
Lo sanno già, i due pirla, che non è un furto.

Semplicemente l’hanno levata da rompere i coglioni alla circolazione, e dovranno aspettare domattina che aprano gli uffici dei vigili, per andar a pagar la multa, per poi andar a recuperarla in altra zona dov’è stata “parcheggiata”, e lì pagare pure il parcheggio.

L’estate volge al termine.

Ora aspetto le feste di Natale, per riveder gli stessi personaggi, però stavolta solo più vestiti, vista la stagione.