mercoledì 14 aprile 2010

IL MOBILE "IMMOBILE"!






Era una domenica di sole, e mia moglie, non sapendo cosa fare, carica le bambine sull'auto e và a spendere quel poco che rimane in cassa.

Occorrono, secondo lei, urgenti lavori di ristrutturazione nella cameretta delle figliole.

Và bene.
Pazienza.
Investiamo i pochi in nuovi mobili, per sostituire quelli neppure troppo vecchi...

Allora in allegria (la loro) partono.

Destinazione:
uno dei tanti punti vendita che si vedono alla TV o sulle pagine dei quotidiani, oppure che ci intasano la cassetta della posta.




Non posso quantificare il tempo che hanno perso, e neppure il gasolio per l'auto che hanno consumato, perchè io mi son guardato bene dal perdere una giornata di riposo in piedi a camminare in mezzo a scaffali di merce e gente sudata con il metro in mano.

Ho preferito andarmene al bar a bermi una birra con gli amici, l'unico "carburante" che consumo volentieri.

Comunque la sera tornano a casa contente, con tanto di contratto in mano.

Codesto contratto descriveva l'acquito di due cassettiere ed un materasso per uno dei letti.

Spesa 179.90 euro.

Neppure tanto, penso io, ma quando arrivo alla voce "consegna" mi cominciano a girare gli zebedei!

Consegna il sabato, per la "modica" cifra di 50 euro (oltre ai 179.90).

"cinquanta euro"?

Calcolando che da casa mia al negozio incriminato ci sono al massimo 15 Km, si parla di più di tre euro al km, ed incide del 30% circa sulla spesa totale.

Ordino a mia moglie di telefonare immediatamente alla ditta ed avvisarli che la merce vado a prenderla io.







L'impiegata, stizzita ed arrogante, chiede la conferma!

conferma data,
consegna annullata,
cifra risparmiata.

Il venerdì la ditta mi chiede telefonicamente la conferma sulla consegna del sabato.

Gli faccio "gentilmente" notare che abbiamo esculso la consegna da parte loro per la presa da parte nostra giorni prima.

Risposta dell'impiegata:
"Ma a mè non risulta niente!"

Risposta mia:
"Ma a mè non me ne frega niente, se voi non vi parlate tra impiegate, sono cazzi vostri!
Io verrò la settimana prossima a ritirare la merce, perchè col cavolo che vi regalo 50 euro.
E mi raccomando che ci sia la merce!"

Risposta dell'impiegata:
"Ok! ora mi informo e vi richiamo subito."

Deve telefonarmi "subito" ancora adesso...

Martedì salgo sul furgone, dopo aver chiesto una mezza giornata di ferie, passo a prendere mia nipote che ha bisogno di un "carico" anche lei (in un altro posto, per fortuna "sua"), e mi avvio verso il "fornitore".






Arrivo, parcheggio, entro nel mobilificio e passo ad un "bradipo" la commissione.
Il bradipo, con tutta la calma che la sua natura gli consente, chiama il magazzino.
Nell'attesa chiedo a mia nipote di cercarmi un paio di sedie pieghevoli, che tanto mi servono.

Dopo dieci minuti dieci di conversazione a suon di monosillabi con l'altro bradipo dall'altra parte del telefono, mi comincio ad irritare e gli chiedo:
"Ma li devono ancora costruire, sti mobili?"

La sua "adorabile" risposta:
"Ci deve essere stato un disguido, della merce c'è solo un pezzo, però è rotto!
Lo vuole lo stesso?"

La mia "odorabile" risposta:
"Ma sei scemo? io vengo quì a ritirare della merce e tu mi dici che l'unico pezzo disponibile è rotto?
Ma siete tutti rincoglioniti?"

A mia nipote, nel frattempo tornata con le due sedie, gli si forma sul delizioso visetto un'espressione sconcertata, non perchè ha sentito la conversazione, ma perchè conosce il sottoscritto e già immagina le conseguenze.

Sentendo un "leggero" casino, il "megadirettore" si avvicina al banco, e chiede informazioni al bradipo.
Prende il telefono, chiama l'altro bradipo al magazzino, parlotta un poco e poi sentenzia:

"Ma non si possono trattare i clienti così!
Non possiamo farli venire quì per niente!"

Rispondo in tono "leggerissimamente" contariato:
"Esatto!, stò girando come la merda nei tubi, e non ho ancora niente in mano!"

Mi guarda e risponde:
"Capisco! abbiamo due cassettiere di colore noce, se vuole le posso dare quelle"

Lo guardo, e con "calma" sbatto la mano sul banco e gli indico il colore della merce ordinata da mia moglie, che non ha nulla a che fare con quella che mi propone lui, e gli rispondo:
"Facciamo una bella cosa, voi mi restituite immediatamente l'anticipo che quell'ingenua di mia moglie vi ha dato, e io me ne vado senza chiedervi i danni che ho subito, e riportatevi pure al loro posto le due sedie, che tanto non prendo neppure queste!"

Mi ridanno i soldi, ma prima di andarmene l'ultima chicca:

Il bradipo mi chiede i miei dati da trascrivere sullo scontrino per l'annullamento, il codice fiscale, indirizzo, data di nascita, numero di scarpe, misure del pisello...

Gli dico che questo conferma l'opinione che io mi sono fatto di loro, "sono scemi"!

A nulla vale il suo dirmi che sono "loro" regole, io non gli dico neppure il mio numero di scarpe e me ne vado.




Tra l'altro i dati già li avevano sul contratto (a parte le misure del pisello), ma evidentemente la loro intelligenza a questo non arriva!

Inutile dire che la loro catena di punti vendita non mi vedrà mai più!

Non posso per correttezza fare il nome di codesta catena di mobili immobili, posso solo dire che il buon Marco Pantani si starà rivoltando nella tomba!