venerdì 26 agosto 2011

l'estate sta finendo

Dopo un ingiustificato periodo di assenza, o latitanza, mi ripresento ai tre o quattro gentili d’animo che hanno la pazienza e costanza di seguir le mie avventure in codesto mondo in via di autodistruzione.

L’estate volge al termine, ed insieme al caldo si porta via i turisti, sempre meno, e le rogne, sempre di più.

Inutile insistere sul fatto che siccome abbiamo un governo che ci ha salvato dal crollo delle borse e dalla crisi mondiale, per qualcuno solo psicologica, soldi non se ne sono, almeno tra il ceto medio tendente al basso.

Io che c’era la crisi mica dovevo scoprirlo dai TG, anche perché non ne hanno parlato, e neppure dai giornali, anche perché non ne hanno scritto.
Me ne sono accorto dai parcheggi.

Quando da fine giugno a fine agosto non trovi parcheggio solo dal venerdì al lunedì mattina, ciò vuol semplicemente dire che il turismo è quello “toccata e fuga”!

Toccata e fuga giustificata dal fatto che le famiglie che anche solo qualche lustro fa venivano per quindici giorni di fila, ora hanno i soldi solo per una veloce puntatina in quel del mare, e niente più.

Che non è che poi risparmino più di tanto, tra andata e ritorno, carburante, autostrada, caldo in colonna al casello, multa per parcheggio in divieto di sosta, pizza in tre e gelato in quattro, salasso per ombrellone e sdraio, panino veloce con prosciutto cotto dal sole e coca cola sgasata dal sale, se invece che venire otto volte in due mesi stessero una settimana filata più o meno siamo lì!
Ma li capisco, codesti pendolari del mare.

Stare tutto l’anno in fabbrica od in ufficio in città, entrando al lavoro col buio ed uscendo che il buio è già tornato, giustifica le sfacchinate settimanali per un veloce bagno ristoratore nel mar ligure.

Però potrebbero lasciare a casa, oltre che il lavoro, anche la frustrazione che questo comporta.

Invece se la portano dietro, e la riversano con cattiveria contro coloro che li ospitano per queste scappatelle.

Qualche innocente esempio:

mi continuano a parcheggiare davanti al cancello di casa, praticamente sequestrandomi, perché se dovessi uscire con l’auto, o chiamo il carro attrezzi, oppure uso un poco di C4 e gli faccio saltare l’auto,

ti chiedono spaesati “scusi dov’è il mare”, tu glielo indichi, e loro di rimando “ma ne è sicuro?”, al che se li mandi verso la collina sei giustificato,

ti chiedono dov’è la fermata del pullman, a che ora passa, quanto costa il biglietto, se i bimbi sotto il metro pagano, se quelli dai dodici anni in giù sono gratis, come se tu che vivi in questa cittadina prendessi il pullman dalla mattina alla sera con bimbetto al traino per andare a fare a spesa o comperare le sigarette, e si irritano quando non sai se il pargoletto paga o no, ed allora ti viene voglia di rubare uno schiaccia sassi e stirarli per bene,

ti chiedono se c’è qualche sagra di paese nelle vicinanze, tu glielo dici, e poi cominciano a lamentarsi che se spostano l’auto non ritrovano il parcheggio, che se vanno col pullman poi al ritorno non ce ne sono perche da mezzanotte non ne girano più, e che poi tra code alla cassa, ricerca del posto a sedere, tavoli sporchi e gente sudata è meglio se vanno in pizzeria, ed allora cosa mi trifoli i coglioni per mezz’ora se tanto poi non ci vai?

quelli che scendono dal treno con trolley e zaini, vanno dal taxista, gli chiedono il costo della corsa, cominciano a fare i calcoli di quanto spendono se dividono in sei o sette, poi si rendono conto che i taxista ha un’auto e non un pulmino, allora fanno finta di niente e spariscono come i soldi delle tasse,

altri che “e siccome che io sono ganzo” pensano che al semaforo la doppia fila non sia per svoltare a sinistra ma per sorpassare la panda con la cayenne, e poi piangono come vitelli quando il vigile gli presenta un conto da far cadere le palle a rocco Siffredi, piagnucolando “ma noi a Milano facciamo sempre così”, ed il vigile gli fa presente che Milano è in un’altra regione, ed a lui tra l’altro le cayenne gli stanno sulle palle,

per finire con le coppie false vip.

Sono le mie preferite……

Son quelle che arrivano con il macchinone, parcheggiano dove gli capita, incuranti ed indifferenti del disagio o pericolo che il loro parcheggio può causare, il “maschio” scende dal macchinone da una parte, la “femmina” scende dall’altra, sculettando come se il sedere fosse vero e non rifatto, lui si gira dopo qualche metro e con fare da macho preme il pulsante del telecomando per sentire il “bip” del macchinone che chiude le portiere,

poi mano nella mano con un sorriso a 132 denti ed occhiali scuri anche se sono le 11 di sera, vanno verso il centro, ogni tanto sbattendo contro qualche albero che ovviamente non vedono.

Che bella coppia……

Ancor più bella quando alle 2 di mattina tornano, ed il sorriso a 132 si spegne, gli occhiali mestamente scivolano in una tasca, perche la macchinona è sparita.
Lo sanno già, i due pirla, che non è un furto.

Semplicemente l’hanno levata da rompere i coglioni alla circolazione, e dovranno aspettare domattina che aprano gli uffici dei vigili, per andar a pagar la multa, per poi andar a recuperarla in altra zona dov’è stata “parcheggiata”, e lì pagare pure il parcheggio.

L’estate volge al termine.

Ora aspetto le feste di Natale, per riveder gli stessi personaggi, però stavolta solo più vestiti, vista la stagione.

martedì 5 luglio 2011

ricevo e pubblico:

MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO TAV ALLA MADDALENA DI CHIOMONTE 3 LUGLIO 2011

Sì alle piccole opere, no allo spreco e al malaffare

- Perchè l'opera è inutile
- Perchè i dati progettuali sono inattendibili
- Perchè la salute della popolazione è a rischio
- Perchè manca una seria analisi costi-benefici
- Perchè l'economia italiana non regge un simile spreco
- Perchè sui cantieri della Maddalena insistono due ricorsi legali presso il TAR
- Perchè si nasconde il fallimento della politica con un massiccio intervento militare.

Perché la manifestazione alla Maddalena: video
http://www.youtube.com/watch?v=fWJx5tjuvXU

La sera prima del blitz: video
http://www.youtube.com/watch?v=NLjwU35wUnc

La fiaccolata di Susa: video
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=yrCstcQ9v7c#at=19


Dalla Valle che Resiste e non si arrende

Appello per la manifestazione nazionale del 3 luglio

Il coordinamento dei comitati No TAV riunito a Bussoleno il 29 Giugno indice per domenica 3 luglio dalle ore 9 una manifestazione di carattere nazionale in seguito allo sgombero del presidio della Maddalena.

La manifestazione avrà carattere popolare con l'obiettivo di assediare le zone di accesso alla Maddalena occupate illegittimamente dalle forze di polizia e dalle ditte incaricate di costruire un immenso campo militare, e non un cantiere, distruggendo il territorio senza alcuna considerazione per l'ambiente, la storia e la civiltà della nostra Valle.

Saremo un popolo in movimento, pacifico e determinato per difendere i beni comuni, la nostra terra e il futuro di tutti e tutte.

Non siamo mai stati un movimento Nimby.

La solidarietà di questi giorni ci dice che combattiamo una lotta che riguarda tutti.

Per questo invitiamo, quanti hanno a cuore la democrazia del nostro paese, chi ancora ha coraggio d'indignarsi, a partecipare all'assedio.

(Attraverso i siti internet e un numero telefonico dedicato faremo circolare le informazioni necessarie per raggiungere la manifestazione).

No TAV! No mafia! No alla militarizzazione!

Si al rispetto della Valle!

Si alla volontà di riscatto di tutta l'Italia!

Il coordinamento dei comitati delle Valli No Tav

Bussoleno 29 giugno 2011

ULTIME NOTIZIE

30 giugno 2011: un giorno da leoni. Bilancio di soli tre giorni di militarizzazione.

Un blindato dei carabinieri diretto a Chiomonte investe ed uccide una signora di Venaria.

Il famoso gruppo punk PUNKREAS viene aggredito in una stanza di albergo da carabinieri alloggiati nello stesso hotel. Chiusi in camera e gasati con i lacrimogeni.

Le tende del presidio dopo l'abbandono vengono danneggiate ed i beni privati saccheggiati in un atto vandalico collettivo.

In una lettera ad una giornalista un cittadino evidenzia molte altre vessazioni subite dai presidianti durante e dopo lo sgombero.


28 giugno: Tav: assessore cultura Chiomonte si dimette fra le lacrime. ''La polizia - ha spiegato Uran - si e' piazzata li', nelle stanze del museo, senza chiedere neppure il permesso. E lassu' nei boschi della Maddalena - ha concluso - c'e' una devastazione vergognosa. E' troppo''.

La redazione: Ambiente Valsusa

Scrivi a: info@ambientevalsusa.it

mercoledì 9 marzo 2011

Un'altra domenica

Un’altra domenica...

Ok. Comincia come al solito, sveglia, caffè, barba, ecc. ecc.

Capitolo uno, il bidone:

Giornata belloccia quindi esco abbastanza presto.
Accendo lo scooter, carico i sacchetti con la spazzatura, casco, guanti e si parte.

Arrivo al bidone dell’immondizia, l’unico nelle vicinanze, piccolo per le case che sono in zona, e di conseguenza pieno...
Pazienza, scendo dalla moto e “caccio” a forza i due sacchetti in mezzo agli altri, poi mi accorgo che in terra c’è né uno, non mio, mollato da qualche educato confinante, lo raccolgo e lo metto sopra gli altri, in equilibrio alquanto instabile, però ci sta.

Dimentico il cellulare, torno a casa per prenderlo, riesco dopo qualche minuto, nel frattempo un camioncino è arrivato per svuotare il cassonetto, che l’atletico autista sta portando verso il meccanismo che lo svuoterà, ma nel muoverlo il famoso sacchetto in bilico è caduto.
Pensate che l’operatore ecologico lo abbia raccolto?
Ingenui... lo ha lasciato a terra...
Da domani, anche se vuoto, la spazzatura la lascio a terra, vediamo chi si stufa prima.

Capitolo due, la nonnina:

Passo davanti al market, sbircio dentro, vedo che c’è poca gente ed allora entro.
In meno di cinque minuti prendo quello che mi serve e vado verso la cassa.

Davanti a me una vecchina che mi ricorda la Maga Magò, o la Margherita Hach, che tanto sono uguali.

Mentre svuota il carrello gli cadono due scatolette di piselli, che mi chino a raccogliere, e glieli passo.
Manco mi guarda, ne mi ringrazia, li mette insieme all’altra roba, si gira, dà una spinta al carrello che si ferma in mezzo agli scaffali, si rigira tranquilla a controllare il cassiere.

Gli faccio notare che il carrello è restato in mezzo, ma senza neppure guardare mi dice:
“se da fastidio qualcuno lo sposterà!”

Mentre la “signora” finisce di riempire le borse della spesa, il cassiere passa allo scanner la mia poca roba, e nel contempo gli chiedo:
“scusa, ma non gli dici niente del carrello?”
Mi risponde:
“cosa mi domandi?, non vedi che è vecchia?”
Rispondo:
“mi domando come abbia fatto ad invecchiare così tanto e non trovare nessuno che la facesse fuori prima!”

La “signora” alza la testa e mi lancia uno sguardo che pare dire “prima o poi crepi anche tu”
La guardo ridendo con uno sguardo che gli risponde “comunque poi, vecchia stronza”.
Mi viene voglia di prendere quei due barattoli di piselli e buttarglieli in mezzo alla strada mentre arriva un pullman.

Capitolo tre, il ciclista:

Mi viene voglia di un altro caffè, e mi dirigo verso il bar.
Parcheggio lo scooter e mi appresto ad attraversare la strada.

Non faccio neppure in tempo a mettere il naso tra due macchine parcheggiate, che un ciclista mi passa quasi sui piedi mentre supera a destra la colonna di auto ferme al semaforo.
Gli grido “ma stai attento”.
Mi grida, girandosi “vaffanculo, coglione”.

Non faccio in tempo a reagire che sento un rumore di ferraglia...
Il ciclista per gridarmi si è girato mentre il passeggero di un’auto in colonna ha aperto la portiera, destra, quindi verso il marciapiede, senza pensare che una volpe a due ruote sorpassasse a palla dalla parte sbagliata.
Gli è praticamente entrato in macchina...

Capitolo quattro, la sigaretta:

Prendo il caffè, con difficoltà, causa le risate che ancora mi sto facendo e mi fan tremare come un leghista davanti ad un vocabolario.
Il barista mi guarda con faccia interrogativa, ma non gli racconto niente, così impara ad essere berlusconiano.
Solo tragedie gli posso raccontare, per rovinargli la giornata, cose divertenti manco morto!

Pago, esco, mi fermo in mezzo ai tavolini per accendermi una sigaretta.
Si avvicina uno che mi chiede una “cicca”.

Gliela porgo, ne tiro fuori una per me, poi comincio a cercare l’accendino.
“Allora, mi fai accendere o no?”
Spompato, probabilmente reduce da qualche “discotecata”, ancora mezzo addormentato, il gentil fanciullo deve anche aver fretta, poveretto.

Ed allora nella mia innata bontà gli tolgo la “cicca” dalle labbra, la butto a terra, la calpesto per bene con una scarpa, e poi, con voce tranquilla come quella di sgarbi mentre “discute” con pietro ricca gli dico:
“vattele a comperare, brutta testa di cazzo!”

Devo averlo svegliato del tutto, perché è corso a comperarle!

Capitolo cinque, le rose:

Faccio per avviarmi verso casa ormai nervosetto, ho già messo il casco ed i guanti, quando mi si para un tizio, il classico tizio, con le rose.
Mi vuole vendere le rose a tutti i costi.

Gli dico che non mi interessano, che le ho già nel giardino, che le vende mio fratello, che mia moglie ha le doglie, che mia figlia è allergica, che il cane se le mangerebbe, che non ho più soldi, che ho fretta, che sta morendo mia suocera, che devo partire per l’afghanistan, che ho il sugo sul fuoco, ma niente, niente.
Insiste, insiste, insiste...

Mi innervosisco del tutto, gli strappo le rose di mano, gli stacco tutti i fiori dagli steli, metto in moto e me ne vado!

Faccio cinquanta metri, poi “pentito” torno indietro, lo trovo sconsolato a guardare quel che resta del mazzo, tiro fuori una banconota da cinque dalla tasca mia e lo infilo nella sua, sulla camicia, lo guardo e gli dico:
“e la prossima volta che mi rompi i coglioni, manco questi ti becchi!”

Torno a casa!
Mi aspetta ancora il pomeriggio, meglio stare a casa...
Meno male che domani è lunedì!

mercoledì 26 gennaio 2011

L'EPOPEA DELLA PROSOPOPEA

Ero piccolino, con i calzoni corti…..
Insomma, magari tanto piccolo no, ed avevo già i calzoni lunghi…….

Ricordo però perfettamente la TV in bianco e nero.
Un cassettone in legno con le manopole da girare che facevano CLACK CLAK per cercare uno dei pochissimi canali che trasmettevano.
Ci si doveva alzare dal divano, per accenderlo e sintonizzarsi, e il babbo, da buon “democratico”, ci mandava sempre me!

Ogni tanto, se non sbaglio il sabato, c’era una specie di tribuna politica.
Ci partecipavano i politici.
Gli altri giorni probabilmente erano a svolgere il lavoro per il quale erano pagati ed erano stati scelti per farlo tra milioni di cittadini.

Sempre se non ricordo male si affrontavano due “rivali” alla quale era contrapposto il moderatore, che doveva probabilmente anche corrispondere al conduttore.

Non ricordo che gridassero.
Non ricordo che si parlassero addosso.
Non ricordo si sovrapponessero.
Non ricordo che dovesse intervenire eccessivamente il moderatore.
Non ricordo neppure il pubblico attorno.
Lo ammetto, non ricordo, in fondo son passato vari decenni.
Potrei andare a controllare su internet, ma preferisco affidarmi, con beneficio di inventario, ai ricordi.

Una cosa ricordo bene, in tutti i casi:
“si davano del lei, si rispettavano, chiedevano se potevano intervenire”

La sensazione che mi davano codesti politici era di gente umile, ma decisa, semplice, ma preparata, che si presentava davanti al pubblico, quindi agli italiani, di conseguenza ai probabile e sperati elettori, con il cappello in mano, a cercar di spiegare la loro posizione in contrapposizione a quella dell’antagonista.

“con il cappello in mano!”

Sono grande, quasi vecchio, pardon, anziano.
Insomma, vissuto, ma non troppo.
Ricordo, anzi, vedo, la TV a colori.
Il telecomando, consumato anche se nuovo, causa eccessivo numero di canali, troppi, a mio modesto parere, ci solleva dallo sforzo di alzarci per cambiar canale.
Ho i miei dubbi che questo sia un vantaggio….

Oggi non si affrontano dei rivali politici, ma dei “combattenti” di opposti schieramenti.
Hanno il pubblico, o meglio truppe d’assalto, dietro le spalle, pronti a fischiare l’avversario od applaudire il comandante.

Il conduttore è marginale, quasi sempre un accessorio, inutile.

Sbraitano, gridano, si insultano, si parlano addosso, arrivano quasi alla rissa, si sputtanano a vicenda, con la bava alla bocca e la pressione al limite, rossi in faccia e neri nel cuore!
Si danno tutti del tu, come in una grande famiglia di figli di…. sorvoliamo.

E non gliene frega niente se il telespettatore non riesce e non può capire, loro devono continuare il match perché per loro vince chi grida più forte e parla per ultimo mentre scorrono i titoli di coda.

Rispetto: zero
Serietà: zero
Domande: zero
Risposte: zero

Che fine ha fatto il cappello in mano?

Sono in video dalla mattina alla sera per tutto l’anno.
Ma sta gente non svolge il lavoro per cui li paghiamo profumatamente?

Le poche volte che interviene al microfono il pubblico, “loro”, gli “eletti”, gli si rivoltano contro dandogli del tu come se fossero carissimi amici ed apostrofandoli con aggettivi irripetibili dall’alto della loro posizione.

Non mi risulta che un dipendente possa dare del tu al proprio datore di lavoro, salvo approvazione dello stesso.
Non mi risulta che un dipendente possa gridare contro il proprio datore di lavoro come vuole e quando vuole.
Non mi risulta neppure che un dipendente possa andare dove vuole, quando vuole, invece che stare in "fabbrica"!

Concludendo:

i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” darci del lei.
i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” rispettarci.
i parlamentari sono nostri dipendenti, quindi “DEVONO” lavorare.

Quindi:

voglio che i parlamentari che sguazzano dalla mattina alla sera in tv portino al datore di lavoro, cioè noi, la giustificazione della sua mancata presenza sul posto di lavoro, altrimenti licenziamento in tronco.

se questo non produce per quanto viene pagato, perché sempre in giro per i cazzi suoi, licenziamento in tronco.

se lo stesso viene “giustificato” sul posto di lavoro da un “collega” invece è in tv, licenziamento in tronco, denuncia alla magistratura per truffa, e processo per direttissima.

Insomma:

perché io devo timbrare il cartellino, saltare il pasto, sudare come un maiale, rischiare di farmi male per quattro soldi,
e loro, invece, truccati come puttane sul marciapiede, si fanno i cazzi loro, starnazzano in tv cazzate inverosimili, guadagnano in un mese quanto me in un anno, mangiano a spese mie in ristoranti a cinque stelle ed il massimo che rischiano è che non vengano richiamati la prossima puntata?

Cominciano a girarmi le palle in modo troppo veloce.

Ho la sensazione che se incontro un politico io possa anche menarlo senza permesso.
Che sia di destra, centro o sinistra!
Quando meno, mica chiedo la tessera, eccheccazzo!

mercoledì 12 gennaio 2011

Domenica? Risparmio!

Domenica 9 gennaio 2011

Oggi dovrebbe essere festa, ma non c’è verso!
Il primo occhio mi si apre alle 07.15.
Vedo attraverso le persiane un briciolo di luce, a dimostrare che forse la giornata volge al bello.
L’occhio si richiude. Ma dopo pochi minuti si apre l’altro…..
Sono le 07.20, ed allora, da buona coppia di bastardi, gli occhi si mettono d’accordo e si spalancano entrambi.
Fine del sonno……

Mi alzo ed arranco fino al bagno, dopo aver litigato con il cane che non voleva farmi passare, e svolgo le solite e ripetitive faccende.

Esco e mi ritrovo il gatto che stirandosi svogliatamente mi avvisa con un grugnito che, visto che “ormai” sono in piedi, sarebbe gentile da parte mia dargli un poco di croccantini….

Accento la tv e metto su qualche tg, per ascoltare le cazzate quotidiane.

Nel frattempo, e sono appena passate le 8, mia moglie stranamente esce dalla camera con gli occhi socchiusi, seguita dal cane che ormai ha capito che la giornata è iniziata, entra nel bagno e chiude la porta.

Mah!
Già alzata?

Mentre faccio colazione si alzano anche le figlie……

Ma che cosa succede, oggi?
Di solito le vedo solo dopo le dieci, se non le undici, la domenica….

Svelato l’arcano quando la mia “dolce” metà (ma anche tre quarti) riesce a sfornare dalla bocca impastata le prime parole:

“sbrigatevi che dobbiamo andare!”

“andare dove?”

“ti sei scordato che oggi andiamo al centro commerciale per comperare la giacca a tua figlia, che qui costa un casino?”

“hai ragione, mi son scordato che “voi” andrete!”

Fine della discussione, loro vanno, io manco legato!
Non ci penso minimamente a perder la giornata in giro tra gli scaffali.
Questo mi ricorda l’ultima volta che uscirono per conto loro e combinarono un casino dal mobiliere, e comincio a preoccuparmi.

( http://pomo1965.blogspot.com/2010/04/il-mobile-immobile.html )

Poi penso: avranno imparato la lezione, spero!

Ok. Ognuno per conto suo.
Loro mangeranno qualcosa “in loco”, io mi arrangerò come la solito.

Esco, a piedi, e mi avvio verso il centro.
La mattinata da soleggiata sembra portarsi verso il brutto.
Avrò fatto bene ad uscir a piedi se poi piove?
Bèh, tanto se uscivo in moto cambiava poco, l’auto l’ha mia moglie…
Compro giornale, sigarette pane e torno a casa.

Accendo il pc e cazzeggio un poco su face book, sparo due cazzate da grillo, poi mi preparo il pranzo.

Dopo pranzo esco, in moto, anche se il tempo sembra peggiorare, e mi avvio al bar, covo di pidiellini, e pazienza, ma automaticamente anche di milanisti, e questo mi preoccupa un poco, perché oggi si gioca milan-udinese, ed io sono l’unico tifoso dell’udinese in tutto il paesello (anche se del calcio non me ne frega una cippa, tra tutte le squadre preferisco quella della città friulana, anche perché io son friulano)

Comunque faccio due chiacchere con qualche amico nel dehor, il tempo passa tra una birra e l’altra, e tutta ad un tratto sento una valanga di imprecazioni che arrivano dall’interno del locale:
l’udinese ha osato colpire la squadra di governo rifilandogli un gol, come se non bastasse anche regolare….

Me ne vado alla chetichella, tra l’altro dimenticandomi di pagare….
(pagherò lunedì, magari tramite bonifico bancario, visto che il milan si è preso quattro pere in casa anche se ha poi pareggiato rischiando comunque di perdere, quindi è meglio evitare scontri con il capo branco milanista, che è pure il padrone del bar…)

Tornato a casa faccio passare la giornata consumando le pile del telecomando perché in tv non c’è nulla di interessante e continuo a cambiar canale.
Mi rompo le palle, metto nel dvd un cd di Govi, e mi riguardo una commedia, perlomeno mi faccio due risate.

Intanto il tempo è peggiorato, si fa buio, e della famiglia nessuna notizia.
Sapendo che mia moglie di notte ci vede come Ray Charles dentro un sacco, la chiamo per sapere come và e dovè!
Meno male, sono da mia madre, a “solo” 15 km da casa, quindi ci sono buone possibilità che riporti la peugeottina a casa senza danni.

Preparo la cena e durante la noiosa operazione la famiglia rientra all’ovile.
“Stanche” per la giornata, mi raccontano l’avventura fuori provincia.
Concludendo:
la giacca non l’hanno trovata, però, visto che erano lì, hanno comperato qualche cosa giusto per giustificare il viaggio.
Tra gasolio ed autostrada quasi quaranta euro, per il mangiare altri trenta, e fanno “settanta”.
Però hanno comperato per “sessanta” euro.
Totale: “centotrenta euro”!

“GENIALE”!

Mi consola il fatto che domani è lunedì, e finalmente la truppa torna a scuola, dopo un lunghissimo periodo di "ferie" a casa.

PS: martedì sono andate in paese a comperare la giacca “che qui costa un casino”.

“GENIALISSIMO”!

Certo che con i tempi attuali, bisogna inventarsi di tutto, per “risparmiare”!